Ci dev'essere un mistero profondo quanto la vita stessa nell'orchidea, se a questo fiore l'evoluzionista Darwin dedicò un libro intero. L'orchidea, fiore ermafrodito per eccellenza, schiude nella sua esile ma solida struttura il soffio di una vita che si autogenera.

È la visione MARAGNO, nei cui capi i corpi nuotano liberi come in una placenta primordiale. Un'essenza cosmica di luce dove bellezza e amore implodono in un guscio di raffinatezza libera dagli schemi.

Nelle tute nuance pelle genderless e nei lunghi cappotti bianchi, il corpo scompare per poi fluire tra le pieghe del cachemire. Pelle su toni neutri ma con grande personalità: le camice bianche luminosissime, i cappotti con collo scarf-rever applicata, i colli cammello che diventano cappuccio, si giustappongono al corpo come petali attorno al pistillo.

È il corpo il motore di amore e passione, lì esplode la vita che si schiude come una perla. Il sartoriale è nel dna di MARAGNO come lo è l'architettura vegetale nella raffinatezza di un'orchidea.

Le tonalità cammello e pelle si giustappongono a un movimento che rompe gli schemi toglie gli orpelli che deformano il corpo. Le linee dei capi quiet luxury di MARAGNO esaltano una bellezza versatile, leggera, quasi preraffaellita. La stessa di una perla, preziosa per le sue nuance tenui che ne fanno un puntino luminoso nel buio rigido di vite ridotte a schemi.